Il contenuto della circolare numero è riservato.
Il 21 settembre è la Giornata Internazionale della Pace, data dedicata dall’Onu al bene collettivo più prezioso per tutta l’umanità.
La nostra scuola partecipa come aderente alla Rete delle scuole di pace e ai Programmi da essa promossi, con la consapevolezza di dare continuità a quanto è stato scritto nel “Patto di Assisi” del 21 maggio scorso, attività che ha visto il coinvolgimento di nostri studenti: “Il mondo, le nostre comunità, le nostre città, il nostro paese, l’Europa hanno sempre più urgente bisogno di giovani donne e uomini architetti e artigiani, amanti e costruttori di pace”.
Nelle classi i docenti aderenti presentano agli studenti il Programma di educazione civica “Trasformiamo il futuro. Per la pace. Con la cura” e guidano i ragazzi a formulare riflessioni che prendono spunto dal discorso del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, intervenuto all’Assemblea Generale lo scorso 13 settembre a New York:
“Signor Presidente dell’Assemblea Generale, Eccellenze, illustri ospiti, Messaggeri di Pace, cari studenti, signore e signori.
La pace è il compito più fondamentale che abbiamo. E non è una responsabilità esclusiva dei governi o dei Presidenti.
La pace è un lavoro che appartiene a ciascuno di noi. Ma mentre ci riuniamo oggi, la pace è sotto attacco nelle comunità, nei Paesi e le regioni.
E la pace è sotto attacco anche nei cuori e nelle menti delle persone da parte delle forze oscure della disinformazione e dei discorsi di odio.
Goccia dopo goccia, il veleno della guerra sta infettando il nostro mondo. Mettendo milioni di persone sulla linea del fuoco. Erodendo i diritti umani, la sicurezza e il benessere di tutte le persone. E invertendo le conquiste faticosamente raggiunte nel campo dello sviluppo. Ma tutti noi possiamo fare la nostra parte per cambiare questa situazione e coltivare i semi della speranza, unendoci per affrontare le sfide comuni che abbiamo di fronte. Sfide come la povertà, la fame, le discriminazioni e le disuguaglianze. Sfide come quelle poste dai rapidi progressi della tecnologia – compresa l’intelligenza artificiale – che devono essere gestite con attenzione per garantire che l’umanità sia aiutata, non danneggiata. E sfide come il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’epica perdita di biodiversità. Per le persone e per il pianeta possiamo – e dobbiamo – impegnarci per la pace. Impegnarci per la pace significa concentrarsi sulla prevenzione, sul dialogo e sulla mediazione per sanare le divisioni, disinnescare i conflitti e garantire che ogni comunità sia parte di un futuro condiviso.
Impegnarci per la pace significa riunirsi intorno agli strumenti che sostengono la fiducia e la solidarietà globale, tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Carta delle Nazioni Unite. Impegnarci per la pace significa affrontare le discriminazioni e il razzismo. Significa salvare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ampliare le opportunità per le donne e le ragazze. Impegnarci per la pace significa accelerare la nostra battaglia contro il cambiamento climatico, porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili e investire nelle energie rinnovabili. Significa far valere i fatti e la scienza sulle bugie e l’odio. E impegnarci per la pace significa sostenere gli attivisti, giovani e anziani, nelle loro richieste di progresso.
Eccellenze, cari amici, ora più che mai abbiamo bisogno di solidarietà globale, azione collettiva, impegno e fiducia reciproca. Impegniamoci tutti a partecipare a questa spinta per la pace. Prima di suonare la campana della pace, vi prego di unirvi a me in un breve momento di silenzio per riflettere sul significato e sulla necessità della pace – e su ciò che ognuno di noi può fare a modo suo per portare la pace nel nostro mondo.
E vi ringrazio.”
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